Quattro domande sul futuro dell’ICT nel Comune di San Benedetto del Tronto

Abbiamo posto quattro domande al responsabile dei sistemi informativi, Mauro Cecchi, per capire meglio in quale direzione sta andando l’innovazione tecnologica del Comune di San Benedetto del Tronto.
Q: Quali sono gli obiettivi che vi prefiggete con gli investimenti in corso?
A: Le parole d’ordine oggi sono due: Green Power(1) e Open Source(2). Riguardo la prima abbiamo stimato un risparmio di circa 60.000 euro in tre anni, solo in termini di consumi energetici. Potrebbe non sembrare una grande cifra, tuttavia, se pensiamo che in questo modo diamo un contributo alla salute del nostro pianeta, la faccenda si fa decisamente più interessante.
Q: E per quanto riguarda l’Open Source? Sappiamo che almeno uno dei comuni della nostra regione ha fatto un passo indietro tornando all’Office proprietario…
A: Credo che ormai l’Open Source sia una scelta irrinunciabile, basta guardare ciò che si muove nella comunità. E’ vero che esistono ancora ostacoli all’introduzione del software aperto nella Pubblica Amministrazione, ma con il risparmio che si ottiene eliminando i costi annuali delle licenze proprietarie è possibile investire in formazione e supporto agli utenti per una migrazione più efficace. Ricordiamoci che l’Open Source appartiene alla comunità e poiché le amministrazioni pubbliche rappresentano la comunità, è un loro preciso compito diffonderne la cultura e l’utilizzo.
Q: Per quanto riguarda il vostro progetto di virtualizzazione delle postazioni di lavoro, non c’è il rischio che gli investimenti possano superare i risparmi ottenuti?
A: Abbiamo diverse idee nel merito. Vogliamo usare tecnologie Open Source per l’infrastruttura di virtualizzazione e stiamo pensando a soluzioni Open Hardware per le postazioni di lavoro.
Q: Open Hardware??
A: Si, esiste un’incredibile comunità di cosiddetti “Makers” che stanno rivoluzionando l’approccio ai sistemi informatici ed elettronici, sovvertendo perfino le dinamiche di mercato. In passato abbiamo sviluppato un progetto di Fab Lab [n.d.r.: un laboratorio per gli artigiani digitali, aperto alla comunità] e pensiamo di tornare presto all’attacco. E vorremmo che il primo progetto del Fab Lab fosse proprio… la realizzazione delle nostre postazioni di lavoro!
Q: Davvero interessante, grazie!

 

(1) Risparmio energetico, tutela dell’ambiente ed ecosostenibilità

(2) Software ‘aperto’ cioè gratuito e con codice sorgente reso disponibile alla comunità, in genere liberamente riutilizzabile